Intitolata “Eurasia”, con profonda intensità parla di Marco Polo, terre sconfinate e scoperte fatte nel lontano oriente, il Catai (antico nome dato alla Cina), dal giovane esploratore vissuto tra il XIII e il XIV secolo. Tra racconti e storie di viaggi, narrate da bardi e cantastorie con i loro strumenti, compare uno strumento dell’epoca, eccellenza della musica mongola, il morin khurr o violino della steppa costruito per ricordare un indomito cavallo e per custodire in sé l’anima e il ritmo del destriero. Al centro della parete alcuni oggetti di scambi commerciali e un banchetto di frutta rappresentano l’incontro conviviale tra le diverse culture incrociate da Marco Polo. Infine i nomadi e i guerrieri della steppa, conosciuti dal mercante veneziano, lanciati in corse liberatorie nelle sterminate praterie.
Il Murales è stato realizzato grazie al contributo dell’Associazione Donatori Sangue Cav. Pietro Trevisan e la ditta Boschetti Armando Srl di Montecchio Maggiore.